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Nuraghe

I Nuraghi
Intorno al 1750 a.C. inizia la fase antica dell'età del bronzo con la costruzione dei primi protonuraghi, all'origine della successiva epoca dei nuraghi.

Siurgus Donigala ospita nel suo territorio una quarantina di queste costruzioni, testimonianza di una civiltà che tra alterne vicende si è protratta per oltre 2.000 anni. A parte il nuraghe "su Nuraxi" di Siurgus nessuno di questi è stato oggetto di scavi e di una valutazione da parte degli esperti e degli storici. Manca pertanto una adeguata classificazione. Si ritiene, per caratteristiche costruttive, che uno dei più antichi (ammesso che si possa usare questo termine), sia il nuraghe di Arcei (dal latino Arceo=difendere, opporsi), attorno al quale sorse un villaggio oggi completamente spietrato e distrutto che risulta abitato fino all'epoca tardo punica.

Del nuraghe è rimasto soltanto il mastio centrale, parzialmente sommerso dai detriti.

La zona montuosa confinante con il Gerrei ospita invece i nuraghi meglio conservati. Tra essi quello più integro è il nuraghe Ega (localmente Nuraxi 'Ega). Il complesso nuragico conserva buona parte della costruzione centrale, alcuni tratti di una strada lastricata, diverse abitazioni e un ampio recinto a corte ancora in ottimo stato. Accanto ad essi si trova il villaggio abitato ininterrottamente fino al periodo bizantino.

Le attività prevalenti in questo cantone ricco di foresta e di ghiandiferi erano sicuramente la pastorizia, l'allevamento, la caccia e qualche modesta coltivazione.

Le abitazioni popolari erano simili alle odierne pinnettas e nei secoli successivi vennero riutilizzate dai pastori o adibite a ricoveri per il bestiame.

Il villaggio disponeva di un notevole numero di capi di bestiame che consentiva una intensa produzione di latte, formaggi, carne, pelli per la concia e lana la cui tessitura era affidata alle donne che utilizzavano fusi e telai di legno.

Il complesso nuragico di Monte Nuxi, che non si sviluppò in epoche successive, sorse in posizione quasi imprendibile e costituiva un eccellente un punto di avvistamento.

A ridosso del centro abitato di Siurgus, in un declivio a Sud del paese, su un colle che domina sulla Trexenta, sorge il Nuraghe Erra. In un terreno di fronte al villaggio esisteva il pozzo costruito con pietre squadrate. Da questo villaggio per successivi spostamenti e per l'aumentata popolazione, ebbe origine l'abitato chiamato in seguito Bidda de Salomone la cui popolazione alla fine divenne parte integrante di Siurgus.

Il nuraghe "su Nuraxi", oggetto di scavi anche recenti, costituisce il primo nucleo del centro abitato di Siurgus e anticamente veniva denominato nuraghe "Cocconi". E' certa la presenza di un'altra torre, completamente distrutta, qualche decina di metri a nord del mastio centrale. Gran parte delle rovine dell'esteso villaggio si trovano invece sotto l'odierno centro abitato mentre il pozzo perfettamente conservato si trova nella corte.

In territorio di Donigala, al confine con quello di Mandas si trovano due importanti insediamenti nuragici: il nuraghe di Corte Carroccia (corte del teschio) e la fortezza di Corongedda (piccole rocce disposte a corona).

Il villaggio di Corte Carroccia, del quale si conserva soltanto la base del nuraghe, ebbe il suo massimo sviluppo in epoca romana. Sorgeva nelle immediate vicinanze del torrente Bangiolu e di una ricca sorgente d'acqua che porta lo stesso nome.

Ebbe una continuità abitativa protrattasi nei secoli tant'è che le abitazioni nuragiche vennero progressivamente sostituite da costruzioni puniche e successivamente romane.

Il villaggio di Corte Carroccia divenuto "corte" nel periodo bizantino, venne successivamente abbandonato e contribuì a costituire e popolare l'odierna Donigala.

Corongedda era una sorta di recinto fortezza. Sulla sommità delle rocce di basalto, antichi scogli marini affioranti, sono disposte diverse costruzioni nuragiche. Numerosi muri di rinforzo delle naturali difese costituite dalle rocce, fanno immediatamente pensare a una poderosa fortificazione all'interno della quale si svolgeva la vita di una consistente comunità di pastori.

Gli scavi nel nuraghe di Siurgus

Nell'autunno del 1983 la Soprintendenza Archeologica di Cagliari avviò un intervento per la pulitura della torre nuragica, già nota al Taramelli che vi condusse degli scavi agli inizi del novecento. Nel 1780 il nuraghe era già stato comunque oggetto di scavi e vi furono rinvenuti numerosi reperti indicati come “anticaglie pregevoli”.

L'indagine ha posto in luce “alcuni tratti murari sommitali pertinenti ad un bastione turrito trilobato, con garitta sull'ingresso aperto a Sud-Est. Sulle mura delle cortine nuragiche si sovrappongono alcuni edifici romani. Le strutture murarie del bastione trilobato sono quasi del tutto interrate dall'asfalto della strada comunale.

Risultano inoltre interrati i resti dell'insediamento nuragico, punico, romano e altomedioevale. E' stato accertato che intorno alla metà del VI° secolo d.C. in epoca bizantina, il nuraghe venne adibito a sepolcro per una quindicina di individui adulti. Tra il materiale relativo a questa epoca vennero rinvenuti diversi vaghi di collana in pasta vitrea, alcune fibbie di bronzo, una moneta d'argento e un orecchino dello stesso materiale, attualmente conservati nel museo archeologico nazionale di Cagliari.

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