Comunità religiose

Chiesa: Santa Maria

Indirizzo
Telefono
0709890019
Descrizione della chiesa
La chiesa di Santa Maria in Donigala è un edificio con forme gotiche costruito probabilmente su un anteriore impianto di una chiesa paleocristiana o bizantina. La Chiesa risulta ricostruita intorno al 1550 con le due antiche cappelle laterali in stile gotico-aragonese con crociere nervate attigue all'abside, tre finestre, un portale ogivale decorato con capitelli di buona fattura artistica coronato da merlature aragonesi ed una torre campanaria di poco posteriore all'edificio principale. La lunetta posta sulla sommità dell'ogiva contiene l'epigrafe attestante l'ultimazione dei lavori nel 1642, durante il regno di Filippo IV di Spagna, sotto il pontificato di Papa Urbano VIII mentre era canonico a Donigala Luxorio Roger. La Chiesa di Santa Maria, rivolta ad oriente, ha l'interno a navata unica con volta a botte e cappelle laterali ed è decorata con numerosi affreschi di pregevole fattura; interessante l'altare ligneo in stile barocco ed il coro, sempre in legno risalente al XVIII secolo. Donigala e la festività di Santa Maria dell'otto Settembre sono conosciute in tutta la Sardegna per la processione con i secolari ceri, che richiama un gran numero di fedeli in pellegrinaggio provenienti in particolare da Nurri e Dolianova. La leggenda tramanda infatti che la chiesa venne edificata nel luogo in cui si fermò un carro che trasportava le spoglie di una giovane di Dolianova chiamata Maria, promessa sposa ad un ragazzo di Nurri, morta il giorno delle nozze. In un biglietto che aveva lasciato scritto, la giovane chiedeva di essere messa su un carro a buoi e dove questi si fossero fermati, di erigere una chiesa in onore della Madonna. I buoi si fermarono a metà strada e nonostante ogni tentativo di spostarli non si mossero dal punto nel quale sorge la chiesa. In realtà l'antichissima tradizione dei ceri di Donigala è da riferirsi invece a ex voto sorti probabilmente alla fine della grande peste del 1348. Ne è la riprova la testimonianza e la presenza dei fedeli di Dolianova che partecipano alla solenne processione con un loro cero votivo. Nella chiesa di Santa Maria sono custoditi una ventina di ceri, alcuni risalenti al XVI secolo, uno o due forse sono di Nurri. Secondo alcuni storici l'origine dei ceri potrebbe risalire all'epoca della diocesi di San Giorgio di Suelli, intorno al 1050, e sarebbero in origine costruiti secondo la foggia pisana con l'interno in legno ricoperto esteriormente di cera. I ceri di Nurri che venivano portati a Donigala anticamente erano tre; ogni cero apparteneva a uno stesso parentado e la persona che lo portava in processione doveva custodirlo in casa per tutto l'anno. Alla scadenza lo cedeva ad altra persona della famiglia che lo riportava in processione a Donigala e così via. Raramente il cero veniva ceduto a persone non del parentado. Ma i ceri di Santa Maria sono in effetti un'esclusiva di Donigala la cui processione costituisce uno dei momenti religiosi più importanti. La festività è una delle più conosciute dell'intera Isola e i ceri sono il simbolo e il sinonimo di Donigala e di Santa Maria di Monserrat. Per questa particolarità unica, alla delegazione del paese durante la festività di Sant'Efisio viene riservato l'onore di precedere immediatamente il Santo.


Calendario eventi
La festa di San Sebastiano viene celebrata il 20 gennaio. Tradizione vuole che gli uomini si rechino nella boscaglia circostante il paese per procurare la legna che verrà in seguito da loro utilizzata per accendere il falò. Terminata la raccolta della legna si organizza un tipico spuntino all'aperto seguito dall'addobbo dei carri con arance, mandarini e alloro; ci si pittura il viso di nero e al rientro in paese si percorrono le vie del centro tra musica e balli offrendo del vino alle persone che si incontrano per strada. Viene in seguito allestito il falò propiziatorio nel piazzale della Chiesa di Santa maria, Il giorno dopo la festa si conclude con la processione del Santo ornato di arance e mandarini seguita dalla messa.
La festa di Sant'Antonio Abate viene celebrata il 17 gennaio. Tradizione vuole che gli uomini si rechino nella boscaglia circostante il paese per procurare la legna che verrà in seguito da loro utilizzata per accendere il falò. Terminata la raccolta della legna si organizza un tipico spuntino all'aperto seguito dalll'addobbo dei carri con arance, mandarini e alloro; ci si pittura il viso di nero e al rientro in paese si percorrono le vie del centro tra musica e balli offrendo del vino alle persone che si incontrano per strada. Viene in seguito allestito il falò propiziatorio nel piazzale della Chiesa di Santa maria, Il giorno dopo la festa si conclude con la processione del Santo seguita dalla messa.
La festa di Santa Maria viene celebrata dal 7 al 10 settembre, durante la quale si svolge una caratteristica processione con grandi ceri votivi, alcuni risalenti al XVI secolo, che durante l'anno sono conservati nell'omonima Chiesa parrochiale.

Foto della chiesa
Chiesa di Santa Maria
Foto della chiesa
Panoramica della Chiesa S.Maria
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